sabato 17 settembre 2011

I CATTIVI DELLE FIABE


Il lupo cattivo delle fiabe si era stufato di stare chiuso dentro delle storie che finivano sempre male per lui. Era stanco del ruolo che doveva interpretare e un giorno senza dire niente se ne andò.
I bambini che ascoltavano le fiabe che raccontavano loro i nonni o le mamme prima di andare a letto, all’inizio non ci fecero caso. Ma quando le fiabe andavano avanti, si sentiva che mancava qualcosa.
Cappuccetto Rosso, ad esempio, poteva fermarsi nel bosco tutto il tempo che voleva senza che le potesse capitare nulla di brutto. I bambini si annoiavano a sentire che continuava a raccogliere tutto quello che voleva senza che incontrasse nessun lupo.
Non era solo il lupo che si era stufato. Anche le streghe, gli orchi, le matrigne e tutti i cattivi se ne andarono.
Le fiabe non dicevano più nulla e i bambini non provavano più gusto ad ascoltarle.
Hansel e Gretel erano diventati obesi a furia di mangiare la casetta di marzapane e non riuscivano più a fare nemmeno un passo, di trovare tesori e ritornare a casa nemmeno a parlarne.
Biancaneve era rimasta a servizio a casa dei Sette Nani che non le concedevano nemmeno il giorno di riposo e doveva rassettare tutti i giorni.
Cenerentola aveva smesso di lustrare la casa e la sporcizia l’aveva sommersa al punto che nessun emissario del Principe avrebbe osato venire a cercarla.
La Bella Addormentata aveva messo su un atelier di moda ed i suoi capi avevano invaso tutto il regno di suo padre, ossessionandone i sudditi al punto da spingerli ad espatriare in altri regni meno soffocati dalla moda.
Ma anche i cattivi non se la passavano bene.
Arrivati nel mondo reale, avevano presto imparato che i cattivi che vi avevano trovato lo erano molto più di loro e dopo poco preferirono tornare al loro posto nelle fiabe.

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