sabato 17 settembre 2011

IL PESCIOLINO FUOR D'ACQUA


Un pesciolino piccolo viveva dentro un vaso trasparente, pieno d’acqua dolce.
I suoi genitori non li aveva conosciuti: era nato da un uovo deposto da chissà quale mamma.
Era tutto rosso, ma rosso acceso.
Stava tutto il tempo dentro questo vaso trasparente e nuotava.
Una volta girava in un senso, una volta nel senso inverso.
Non aveva molta scelta e pure le pareti trasparenti non gli consentivano di godere di molto spazio per i suoi movimenti.
Il cibo gli veniva messo nell’acqua e se lo trovava tutti i giorni negli stessi orari.
Bastava che aprisse la bocca e quello gli entrava in bocca senza fare alcuna fatica.
Era curioso e guardava con i suoi occhi tondi attraverso quella parete così trasparente, ma al tempo stesso così dura che non gli consentiva di allargare il suo monotono percorso.
All’inizio aveva provato a spingerla, ma dopo un po’ di urti, aveva capito che non si sarebbe spostata per farlo passare.
Vedeva delle forme che abitavano intorno e ogni tanto degli strani esseri che passavano accanto al suo mondo.
A volte si spaventava e correva a nascondersi in un angolo.
Ma nel vaso non c’erano angoli e restava fermo immobile al centro del vaso scrutando l’intorno con gli occhi sbarrati, sperando che la creatura alla cui vista si era spaventato, sparisse.
Imparò che in alto non c’erano pareti che trattenevano i suoi movimenti, ne ebbe la sensazione quando nuotò vicino al limite dell’acqua ed un brivido corse lungo il suo dorso.
Sperava di allargare i suoi orizzonti nuotando in un bacino più ampio di dove stava.
Solo per questo osò saltare oltre il limite del suo mondo.
Ma fuori non c’era ciò che aveva creduto ci fosse e dentro non riusciva più a tornare.
Slittava su una superficie dura e scivolosa e di acqua intorno ne aveva poche gocce, le forze lo stavano per abbandonare e poteva solo saltellare, ma senza riuscire a fare altro che boccheggiare.
Improvvisamente qualcosa di caldo lo sollevò e velocemente venne di nuovo immerso nel suo vaso.
I suoi occhi guardarono nuovamente aldilà della parete, ma questa volta lo spazio nel quale si trovava immerso non gli sembrava piccolo.

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