sabato 17 settembre 2011

IL SEME


Piccolo e spesso dall’apparenza insignificante, nasconde un tesoro dentro che vi ha racchiuso la pianta che, dopo un’intera esistenza,lo ha generato con sacrificio, rinunciando a parte delle sue sostanze.
Sta anche per anni chiuso insieme ai suoi simili un sacco al buio e all’asciutto, prigioniero di un contadino, che lo libera solo in cambio di una promessa: saranno suoi i frutti che porterà la pianta che esso genererà.
Ma prima di ogni cosa dovrà essere seminato: messo a dormire in un letto di terra e innaffiato e coccolato dal sole e dal contadino che frequentemente libererà il terreno intorno da tutte le erbacce infestanti e dagli uccelli che vorranno rubarlo.
E quando finalmente la piantina sarà germogliata e si sarà fatta strada nel terreno fino a spuntare in superficie con il suo stelo tenero e le sue prime foglioline a ricevere il calore e la luce, avrà ancora bisogno di tante cure e sempre il contadino l’accudirà e la proteggerà dal freddo e dalle insidie. Sempre lui l’aiuterà a crescere rigogliosa e forte. Quando poi mostrerà con orgoglio i suoi frutti, sempre il contadino le starà vicino per impedire che la derubino dei suoi tesori.
E quando stanca del peso della vita trascorsa, chinerà il capo preparandosi a liberare il suo tesoro sulla terra, sempre il contadino le sarà vicino, pronto a raccogliere la ricompensa per i suoi servigi.
Sorriderà alla falce che reciderà il suo capo, felice di aver dato frutto e contenta dell’amicizia di tutta la sua vita, che proseguirà in tanti altri semi nelle mani amorevoli del contadino.

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