sabato 17 settembre 2011

PINZILLACCHERE, QUISQUILIE E INEZIE


Un tempo si trovavano più facilmente, anche per strada, tra gli interstizi dei lastricati.
Vi era gente disposta a soffermarsi vicino ad esse e nemmeno il tempo correva tanto in fretta.
Per i bambini, poi, erano una vera leccornia, ogni tanto si trovava qualche nonnetto che ne vendeva a profusione dal suo banchetto, apparecchiato di tutto punto per l’occasione.
Nessun genitore si poteva sottrarre alle implorazioni dei figli per averne almeno un piccolo cartoccio, che non costava affatto, se non pochi soldi.
I nomi che venivano dati loro facevano tenerezza: bruscolini, fusaglie, olive dolci, noccioline americane.
Tutti i bambini ne andavano matti e molti di loro, che oggi sono diventati grandi, vorrebbero ritrovare quei cartocci fatti di carta dei ficozzi, infilarci dentro la mano e tirare fuori, come dal cilindro di un prestigiatore, il sapore di quei tempi, di quell’infanzia, più libera da tante pastoie e dai molteplici impegni, che assillano fin troppo i bambini che ci sono oggi e che non lasciano respirare spensierata la loro infanzia.

1 commento:

  1. Un tempo andato, solo memorie che non appartengono nemmeno ai centenari, pragmaticamente presenti ed assenti alla loro stessa memoria<<1

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