sabato 17 settembre 2011

IL PICCIONE IMPICCIONE


I piccioni si sa sono degli uccelli molto attenti a dove camminano, amano soprattutto le grandi piazze piene di turisti disposti a dar loro da mangiare.
Sanno anche volare e a volte lo fanno, ma quasi non va loro di essere uccelli e camminano molto intorno ai monumenti.
Per vederli da vicino, con i loro occhi tondi ci camminano a volte sopra e spesso non trovano di meglio che farci anche i loro bisogni, al punto che dove più si soffermano risulta evidente agli sguardi distratti dei turisti, che si lamentano invece della scarsa pulizia in cui vengono tenuti alcuni luoghi.
Quando mangiano, poi, sono alquanto buffi e spesso ingenui, tanto che dei piccoli passerotti, approfittando del fatto che i piccioni sono più alti e più lontani dal terreno dove c’è il cibo gettato dai turisti, riescono facilmente a sottrarglielo e se lo portano nei loro nidi.
Un piccione, curioso più dei suoi simili, stava sul cornicione e guardava sotto cosa facevano le persone e gli altri animali che vi si trovavano.
Scese anche lui per vedere più da vicino se si trovava da mangiare, dato che vi erano altri uccelli che beccavano briciole di pane.
Con i suoi occhi tondi guardava fisso e si avvicinava a piccoli passi veloci, attratto da qualcosa che gli sembrava commestibile e si sbrigava prima che arrivavano altri e lo beccavano.
Nei pressi c’era un gatto che aveva fame e aspettava l’occasione propizia per saltare addosso a qualche uccello, dato che in giro non gli si offriva null’altro di commestibile. Era acquattato a terra per non farsi notare dagli uccelli distratti.
Quando il piccione si era avvicinato abbastanza, tutto preso a raggiungere il suo obiettivo, il gatto saltò per afferrarlo con le sue zampe, ma quello, per sua fortuna, si ricordò di essere uccello e spiegò le ali, sfuggendo in volo alla presa felina.
Ritornò sul cornicione e preferì restarci almeno per un po’ a pulirli le penne e le piume che gli avevano consentito di salvarsi.


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