sabato 17 settembre 2011

L'ARMADIO DELLA CAMERETTA


Una volta, un tale che era ancora figlio, ma era già abbastanza grande da essere uomo, viveva in famiglia e la sera si metteva a dormire nella stanza dove era diventato ragazzo.
In questa camera, dalle dimensioni appena sufficienti a contenere le sue cose di studente universitario, oltre al letto, al tavolo da disegno e al comodino, aveva anche un armadio che non poggiava direttamente a terra, ma che vi si teneva sollevato di qualche palmo con delle gambe di legno.
Poiché questo armadio si era fatto alquanto stagionato con il trascorrere degli anni e quello studente lo caricava sovente ben oltre la sua resistenza, con vestiti, libri, disegni e altri materiali del suo studiare Architettura, ogni tanto si sfilava qualche zampa, che prontamente veniva rimessa al suo posto, onde evitare il suo rovinare addosso a qualcuno.
Quello studente era abbastanza temerario, azzardandosi a dormire vicino a quell’armadio, perennemente in bilico e con le zampe che spesso si sfilavano.
Un giorno, mentre lui era all’università, capitò che si sfilarono contemporaneamente alcune zampe e subito l’armadio perse il suo già precario equilibrio, restando inclinato mentre la madre e le due sorelle di quello studente, terrorizzate, tentavano inutilmente di farlo tornare sulle sue posizioni, ma non c’era verso: il peso di tutto quello che vi era contenuto impediva di rimettergli le zampe cadute e inoltre quelle che erano rimaste si stavano rompendo.
Il pomeriggio tardi, al suo rientro a casa trovò la sorpresa dell’armadio senza più zampe sotto ed il rimprovero della madre e delle sorelle per lo spavento preso a tenere alla bene e meglio i due pezzi sovrapposti dell’armadio che scivolavano l’uno sull’altro e la paura grande che potessero rovinargli addosso.

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