sabato 17 settembre 2011

IL VENTO


Attraversa gli oceani e i continenti, scavalcando montagne e altipiani, muovendo la sabbia delle dune dei deserti e divertendosi a modellarla a suo piacimento.
Nei boschi e nelle foreste si insinua fischiando tra le fronde degli alberi, agitandone le chiome e scuotendole per giocare.
Davanti le città si ferma indeciso, vedendo che i suoi abitanti corrono molto già di loro. Ma poi superato il primo attimo di incertezza e vedendo quante cartacce lasciano agli angoli per terra i suoi abitanti, si diverte a strapazzarli rigettando loro in faccia i rifiuti che gettano e li costringe a coprirsi il viso dai suoi sberleffi di aria e scuote le loro sciarpe e i baveri alzati e fa volare cappelli.
A tratti si sofferma su una panchina a riprendere fiato e carezza con un soffio più delicato i capelli di un bimbo che sorride dormendo in un passeggino su un prato, o un uomo stanco di non essere ascoltato, mentre vestito dei suoi pochi stracci sta disteso su un cartone e si copre come può sotto dei portici la notte.
Dovunque passa fa dono di sé e del suo movimento incessante e con sé prende qualcosa dei luoghi che attraversa.

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