sabato 17 settembre 2011

LA Z DI ZORRO


Una volta ci fu una sommossa nell’abecedario, fu quando la zeta si ribellò alla sua condizione di ultima lettera dell’alfabeto.
Per protesta entrò in sciopero ed uscì da tutte le parole contenute nel vocabolario.
Non solo da quelle che iniziavano con la z, ma anche da quelle che la contenevano nel mezzo.
Così dal vocabolario sparirono le parole zeta, zappa,zampa,zampone,zaffiro,zeppo, zotico, zuzzurullone.
Ciò che di queste parole rimase provò ad infilarsi in altre sezioni del vocabolario, ma non tutte le parole orfane della z continuavano ad avere senso e si ritrovarono senza un foglio su cui stare e senza nessuno che più le pronunciava.
Il vocabolario si era ritrovato bell’e dimagrito prima che se potesse rendere conto.
E tutte le altre lettere si accorsero di quanto fosse importante la Z, senza della quale non si poteva stare a lungo senza ritrovarsi con poche parole da dire.
La situazione era diventata insostenibile e la Z si era ribellata in tutti i vocabolari dove era presente.
In quelle lingue non si poteva più né scrivere, né parlare.
Uno scrittore che aveva a cuore il problema e che non poteva continuare a fare ciò che tanto amava, capì che in fondo la Z aveva ragione e si mise a scrivere un romanzo in cui questa lettera aveva il ruolo principale.
Il romanzo si intitolava “Zorro” e la lettera Z campeggiava al centro della copertina.
La Z gradì molto questo omaggio e ringraziò lo scrittore al punto da sospendere qualunque forma di lotta.
Tutte le lettere Z tornarono al loro posto in tutte le parole e i vocabolari di tutte le lingue ridivennero completi in tutti i loro fonemi.
La Z capì che la sua posizione nei vocabolari non era importante: ciò che contava era la considerazione in cui era tenuta da tutte le altre lettere degli alfabeti delle diverse lingue.

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