Nel bosco, la sera poco prima di mettersi a dormire, i piccoli si raccoglievano in una piccola radura sotto la grande quercia.
Il vecchio gufo, appena tutti erano arrivati per sentire la storia della buonanotte, iniziava a raccontare da sopra un ramo.
La sua voce sovrastava i pensieri dei piccoli e stimolava la loro fantasia a camminare dietro alle sue parole che s’inerpicavano agili per stretti sentieri che salivano sempre più.
Nessuno si annoiava e nessuna bocca osava emettere dei versi, se non di stupore nell’inoltrarsi del racconto.
Vi si narravano le avventure e le gesta di loro simili, spesso alle prese con uomini, a volte anche privi di scrupoli.
Alla fine c’era sempre la morale, perché lo scopo di quei racconti era anche educativo, stimolando la ricerca del confronto all’interno dell’animo per aiutarlo a crescere in modo sano e aperto all’incontro con le difficoltà del mondo adulto.
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