La pacata regolarità del loro susseguirsi, scandiva il ritmo della vita delle persone che si riconoscevano in quelle stagioni. Perfino dei musicisti vi avevano composto le loro opere esaltandone le differenze.
I contadini coltivavano la terra seguendo con attenzione le loro indicazioni, con scrupolosa meticolosità, per non mettere a repentaglio la buona riuscita dei raccolti.
Ma poi cosa è successo?
Poco a poco gli uomini hanno iniziato a costruirsi fabbriche e macchine sempre più sofisticate, hanno voluto prendere sempre più dalla terra, lasciandole sempre meno. Tutto quello che consumavano, lo ammucchiavano ovunque capitava.
La terra, l’acqua e l’aria si sono riempite di queste sostanze di scarto prodotte dall’Uomo.
Per tanti anni nessuno si è preoccupato di trovare una soluzione e realizzarla, per rimettere le cose a posto.
Adesso, che siamo circondati dall’inquinamento, se non stiamo attenti, ci ritroviamo sempre più avvelenati, anche senza volerlo.
Perfino l’aria che respiriamo puzza e l’acqua non ha più un buon sapore.
Le stagioni non sono più le stesse di una volta, anche se continuiamo a chiamarle con gli stessi nomi, e il clima spesso impazzisce, al punto che quasi non si sa più come vestirsi.
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