sabato 17 settembre 2011

SE NON CI FOSSE LA FATICA


La sera quando ci si mette a letto ci si addormenta dopo poco perché ci si sente stanchi e si ha voglia di ristorare con il riposo la spossatezza delle membra.
Se non ci fosse la fatica, probabilmente non ci si stancherebbe e non si sentirebbe la necessità di riposarsi.
Ma non si proverebbe nemmeno il gusto di raggiungere dei risultati.
Un bambino ha imparato a muovere i suoi primi passi tenendosi per mano con la fatica ma non solo nel camminare, anche nel giocare, nello studiare, nell’andare in bicicletta.
Ogni bambino ha imparato meglio tutto ciò che ha imparato, proprio perché ha faticato.
Se non avesse avuto al suo fianco la fatica, probabilmente non avrebbe provato gusto a raggiungere i risultati che ha raggiunto, anche quelli più piccoli.
Può sembrare strano, ma una vita senza fatica non sarebbe soddisfacente. Sarebbe come trovarsi sulla cima di una montagna senza sapere come si ha fatto per arrivarci; perfino il panorama sarebbe scialbo e piatto come quello di tutti i giorni.
Il sapore della fatica che si vive per raggiungere un risultato è nel voltarsi indietro ed apprezzare gli ostacoli che si è stati in grado di superare per arrivare al punto dove si è arrivati.

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