sabato 17 settembre 2011

L'ISOLA DEL TESORO


Non c’è affatto bisogno di cercare a lungo la mappa per arrivarci.
Non serve nemmeno racimolare una ciurma da imbarcare su una nave e salpare, rischiando, in seguito all’ammutinamento della maggior parte degli uomini, di non giungere nemmeno salvi a destinazione.
Non c’è affatto bisogno di seguire per filo e per segno tutte le peripezie di Jim nel libro di Stevenson.
Basta restare in silenzio e ascoltarsi.
Leggere attentamente le pulsazioni e le pulsioni del proprio cuore e dei propri sentimenti, imparare ad indirizzarle verso qualcosa di costruttivo e positivo.
E alla fine si scopre, con sorpresa, che il tesoro è al suo posto, dove non ce lo immaginavamo, all’interno del nostro animo, senza forzieri, senza serrature complicate o robusti lucchetti. Non vuole restare chiuso perché è vivo ed ha bisogno di spaziare. Vuole crescere insieme a noi e per farlo ha bisogno di camminare con la forza dei nostri sentimenti, di uscire da dentro a vedere la luce del sole, anche lui, e di donarsi.
Il suo nome è Amore, anche se spesso ci vergogniamo di pronunciarne le sillabe.
Ma è necessario se non vogliamo restare solo tante isole silenti circondate da troppi ammutoliti oceani di vuoti. 

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