sabato 17 settembre 2011

UNA STORIA PIU' BELLA DI TUTTE


Era quasi ora di andare a dormire, il bambino, già in pigiama, si stava infilando sotto le coperte, la mamma stava per venire a raccontare la storia della sera e a dare il bacio della buonanotte. Ma ecco che d’improvviso si accendeva una disputa tra le Favole e le Fiabe. Le prime affermavano che le altre erano troppo spaventose, piene com’erano di lupi cattivi, orchi, streghe e giganti che incutevano paura ai bambini che, invece di fare bei sogni, avrebbero sicuramente avuto solo incubi terribili. Le seconde si difendevano confidando in tutti i lieti fine che avrebbero rincuorato i terrorizzati bambini e accusavano le prime di esprimere solo visioni ottimistiche della vita, in cui non erano presenti quasi cattivi: secondo loro, in questo modo un bambino avrebbe visto solo il lato bello e non avrebbe imparato ad affrontare le difficoltà della vita.
Il bambino ascoltava tutto questo vociare confuso: avrebbe voluto sentire solo una storia, senza stare tanto a preoccuparsi delle implicazioni che si portava dietro.
A lui bastava che era bella. Che gli importava se c’erano il lupo cattivo, le streghe, gli orchi, i giganti o gli animali o degli oggetti o delle piante?
Stanco di questa disputa e, visto che la mamma ancora non arrivava, la storia che avrebbe voluto sentire se la immaginò da solo.
C’erano tutti i cattivi ed i buoni delle fiabe e gli animali, le piante e gli oggetti delle favole. Erano tutti intorno ad un grande albero dalla chioma immensa, si tenevano per mano, mentre il cielo inondava di serenità con la luce di un sole giallo al punto da far sorridere e giravano intorno, cantando le melodie più dolci, che i bambini ascoltano dalle voci delle loro mamme. Nessuno di loro si preoccupava di essere preferito dai bambini, ognuno di loro era importante che ci fosse, ed era contento di esserci.
Il bambino sorrideva a questo grande girotondo e già dormiva quando la mamma arrivò. Non lesse nessuna storia, gli diede il bacio della buonanotte e ripose nella libreria i due libri aperti sul tavolo vicino: quello delle Favole e quello delle Fiabe.
Pensava che non erano serviti e invece quella sera si erano letti da soli e tutti insieme, in una storia più bella di tutte, senza cattiverie e torti, senza timori e paure, piena solo di tanta serenità, quella che spesso non si trova.

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